Il Significato Dei Denti

La Dentosofia può essere considerata non solo come strumento ortodontico, ma anche per riabilitatare posturalmente ed armonizzare la psiche: questa disciplina  ci offre l’opportunità di considerare i denti come una sorta di zona di apprendimento e di trasformazione di noi stessi.

Questa visione terapeutica considera la bocca una porta d’ingresso per agire sul corpo intero fino alla psiche.


È vero che cavo orale, corpo e mente sono collegati?

Assolutamente sì. Il nostro cavo orale è costituito da diversi elementi oltre ai denti, come ad esempio i muscoli, nervi, sangue ossa e articolazioni in continua fase dinamica e interconnessi tra loro.

La bocca in particolare è la chiusura delle catene posturali anteriore e posteriore; avete mai notato che in caso di sforzo serriamo i denti ed in caso di grande concentrazione mentale teniamo le due arcate senza contatto?

Se in tale equilibrio inserissimo la repressione di sentimenti come rabbia, gioia e frustrazione tramite contrazione del cavo orale, questo comporterebbe a deformazioni estetiche. Il cranio e il viso, dunque, esprimono le contrazioni e le espansioni determinate dalla nostra risposta a vari stimoli ambientali ed alla nostra incapacità di gestire le emozioni. Ecco allora che, guardando semplicemente il viso di una persona, possiamo farci un’idea del suo percorso di vita. Dallo studio della forma del volto sono stati evidenziati cinque gruppi caratteriali:

  • viso bilanciato e simmetrico, esprime un equilibrio tra dovere e fantasia;
  • viso con ipersviluppo mandibolare, indica una predominanza del dovere;
  • viso con mascellare superiore e cranio ipersviluppati, esprime un notevole sviluppo della fantasia e un’elevata e spigliata intelligenza;
  • viso asimmetrico a destra, indica una difficoltà nel rapporto col sesso maschile e che la spiche è più sviluppata sul lato materiale;
  • viso asimmetrico a sinistra, indica una difficoltà nel rapporto col sesso femminile e che la psiche è prevalentemente emozionale.

Le arcate dentali

Alla mandibola o arcata inferiore la Dentosofia associa “il futuro”, la voglia di immaginare, di scoprire se stessi e il mondo. Il morso inverso, terza classe (ossia con l’arcata inferiore più sporgente di quella superiore) può non essere estetico, ma può significare determinazione, voglia di procedere e di scoprire. Al contrario una mandibola poco sviluppata indica paura ad affrontare il futuro.

Alla mascella o arcata superiore è associato “il passato” ed è anche collegata col “pensare”: i bambini che prediligono l’attività di pensiero o il computer al rapporto fisico diretto con i coetanei hanno un morso profondo (cioè i denti dell’arcata superiore coprono quelli dell’arcata inferiore). Da un punto di vista psicoattivo, in questi bambini si nota la propensione all’introversione e alla scarsa socializzazione: si tratta spesso di soggetti tristi, dotati di poca intraprendenza.

La posizione dei denti: quale significato hanno?

Oltre alla forma del viso, anche la posizione dei denti ha un preciso significato nella Dentosofia.

Arcata superiore:

Partendo dagli incisivi centrali, essi corrispondono alla figura del padre (incisivo centrale destro) e della madre (incisivo centrale sinistro). Quando quest’ultimi sono in linea tra di loro significa che l’individuo realizza la ‘coppia interiore’, cioè l’unione tra parte femminile e maschile che lo rappresenta.

Gli incisivi laterali superiori interpretano le reazioni della persona nei confronti del modello maschile e femminile, il rapporto con i genitori. Ad esempio se questi sono più in avanti rispetto a quelli centrali indicano che il soggetto ha rifiutato l’invadenza del padre o della madre (o anche di entrambi).

I canini compaiono verso i 13-14 anni ed intorno a quest’età si sviluppa la parte sessuale interiore ed esteriore. Il canino corrisponde alle grandi trasformazioni interiori e a tutte le mutazioni che avvengono durante l’adolescenza del ragazzo/a e come il ragazzo vuole rappresentarsi all’esterno.

I premolari corrispondono all’Io, al luogo in cui è inscritto il desiderio individuale. Potremmo tradurne il significato con ‘Io voglio’.

I primi molari compaiono verso i 6-7 anni, nel momento in cui il bambino comincia a prendere il posto che gli compete. Si può dire che questi denti corrispondono al desiderio di venire riconosciuti nel posto che vogliamo occupare.

I secondi molari compaiono verso i 12 anni, e riflettono il rapporto dell’individuo con l’altro, ossia il suo modo di proiettarsi sull’altro, e il riflesso che l’altro gli rimanda.

I denti del giudizio compaiono verso i 21 anni, e corrispondono all’integrazione del piano spirituale. In questi denti si cristallizza l’energia dell’individuo collegata alla coscienza collettiva, alla coscienza universale: essi dunque esprimono l’atteggiamento della persona nel riunirsi alla propria parte mistica. Rappresentano l’uomo nel mondo spirituale.

Arcata inferiore:

Gli incisivi centrali inferiori rappresentano il posto occupato dai genitori, il ruolo che essi rivestono nella vita quotidiana della persona.

Gli incisivi laterali inferiori indicano la dinamica dell’individuo, esattamente come i superiori.

I canini sono è l’espressione di ciò che vogliamo fare esteriormente ed il modo in cui i cambiamenti interiori si iscrivono nell’ambiente esterno.

I premolari rappresentano il modo in cui una persona esprime la propria volontà nell’ambiente immediatamente circostante: è l’espressione della volontà nell’ambito affettivo e nella realizzazione dei progetti., soprattutto nell’ambito lavorativo.

Il primi molari rappresentano il modo in cui vogliamo essere riconosciuti affettivamente (molare sinistro) e come ci sentiamo nei confronti del lavoro (molare destro).

I secondi molari manifestano la concretizzazione degli scambi relazionali con le altre persone.

I denti del giudizio riflettono la forza e l’energia che sviluppiamo per esprimere i nostri sentimenti nel nostro ambiente esterno.

 

 

L’attivatore polifunzionale utilizzato per la terapia dentosofica è un dispositivo in silicone costituito da una doppia doccia unita, in cui si adattano sia l’arcata superiore che quella inferiore; a prima vista assomiglia al paradenti usato dai pugili. Il materiale morbido e non rigido, come quello dei comuni bite, consente il “mordicchiamento” e, nello stesso tempo, non impedisce ai denti di spostarsi. L’attivatore polifunzionale agisce armonizzando l’occlusione, aiutando nella rieducazione di funzioni perturbate quali la deglutizione, la masticazione, la fonazione, la respirazione orale, le tensioni membranose e psico-emozionali. Grazie alla sua forma, si interpone uno spessore tra i denti impedendo il contatto diretto tra le due arcate dentali: questo consente alla muscolatura masticatoria di lasciare andare le contrazioni a cui è sottoposta dal contatto coi denti. Si manifestano allora un rilassamento e una de-programmazione muscolare: non soltanto dei muscoli deputati alla masticazione, ma di tutti i muscoli posturali.

Per avere un buon risultato bisogna usare l’attivatore il più possibile, indossarlo sempre durante la notte e mordicchiarlo durante il giorno anche mentre si svolgono le attività domestiche. Oltre a questa attività passiva è necessario eseguire, per almeno 20 minuti al giorno, esercizi di deglutizione e respirazione, indispensabili per ottenere dei buoni risultati.